Una lettera di supporto alla Nuova Strategia Forestale dell’Unione Europea post-2020
Inviata a
Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen
Vice-President Esecutivo Frans Timmermans
Membri della Commissione Kadri Simson, Virginijus Sinkevičius, Jutta Urpilainen, Thiery Breton and Janusz Wojciechowski
Da 62 Scienziati Internazionali
La recente bozza di Strategia Forestale dell’UE post-2020 è stata pesantemente criticata da alcuni membri dell’industria forestale europea. L’analisi delle obiezioni poste dall’Associazione forestale svedese è stata analizzata e 62 scienziati provenienti da Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Australia, Giappone e Iran approvano il documento allegato di 2 pagine che riassume i nostri risultati.
La nostra lettera esprime disaccordo con i quattro punti della critica dell’industria forestale svedese e l’ulteriore argomento secondo cui le bioenergie forestali non creino un debito di carbonio. È importante mantenere la struttura principale del progetto di Nuova Strategia Forestale dell’UE e utilizzare una quota adeguata delle foreste dell’UE per rispondere all’urgente emergenza climatica e della biodiversità.
Il recente rapporto congiunto dell’Intergovernmental Panel on Biodiversity and Ecosystem Services – Intergovernmental Panel on Climate Change chiarisce che cambiamento climatico e crisi della biodiversità fanno parte dello stesso problema ed è necessario adottare soluzioni climatiche naturali che affrontino congiuntamente entrambe le emergenze. La bozza della Nuova Strategia Forestale post 2020 è coerente con le conclusioni del rapporto, secondo cui un’entità politica come l’UE dovrebbe stabilire principi operativi coerenti per la gestione delle foreste.
Le foreste europee hanno grande potenziale di accumulo di ingenti quantità di carbonio nei prossimi 30 anni, critici per stabilizzare la concentrazione atmosferica di gas serra entro il 2100. Sia il rallentamento delle emissioni di gas serra che la rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera sono requisiti essenziali per evitare perdite catastrofiche. L’accumulo forestale di carbonio atmosferico può essere realizzato proteggendo la piccolissima percentuale di foreste primarie rimanenti e destinando una quota di foreste secondarie selezionate per la loro capacità di mantenere il carbonio fuori dall’atmosfera e proteggere la biodiversità, mantenendo una ragionevole produzione di prodotti forestali e non incentivando l’uso di biomasse forestali a fini energetici.

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